Ieri ho fatto questo gustosissimo piatto. Ho unito due must della tradizione romagnola: gli strozzapreti e il sugo con gli asparagi.
Ingredienti per 2 persone:
Per gli strozzapreti:
- 60gr di farina 0
- 60gr di semola di grano duro
- acqua tiepida qb
- 8 asparagi
- una scatola di polpa di pomodoro a pezzi
- un cucchiaio di vino bianco
- sedano, carota e cipolla tritati molto finemente
- sale
- pepe
- pecorino o parmigiano grattugiato
- olio evo
Disporre la farina a fontana sulla spianatoia e impastarla con l’acqua; lavorare energicamente l’impasto ottenuto fino a farlo diventare liscio ed elastico.Stendere la pasta con il matterello fino ad ottenere una sfoglia non troppo sottile. Arrotolare la pasta e tagliarla come per le tagliatelle in modo da ottenere delle strisce lunghe e larghe circa 1 cm. Prendere ciascuna striscia fra le mani e iniziare ad arrotolarla con i palmi, senza schiacciarla troppo e staccando un pezzetto di pasta quando questo ha raggiunto la lunghezza di qualche cm. Trovate il procedimento anche nel video
qui.
qui.
In un tegame far soffriggere il trito di sedano, carota e cipolla con un cucchiaio d'olio. Aggiungere gli asparagi puliti e tagliati a rondelle. Sfumare col vino, unire il pomodoro e lasciar addensare per circa 15-20 minuti.Salare e pepare.Lessare la pasta, scolandola quando sale a galla. Finire la cottura a fuoco vivace nel sugo. Completare con il pecorino.
NOTA STORICA:
Da dove deriva il nome strozzapreti?
Le leggende e le spiegazioni del nome sono varie, ma tutte comunque ruotano attorno alla situazione di storico anticlericalismo creatosi in Romagna fra la popolazione oppressa dalla lunga dominazione dello Stato Pontificio. Il territorio romagnolo fu donato alla Chiesa dai Franchi fin dalla seconda metà del secolo VIII e, fra vicende alterne, rimase legato allo Stato Pontificio fino alla fine del Settecento e alla calata di Napoleone in Italia. Alla caduta di Napoleone i territori romagnoli tornarono alla chiesa, ma contro il ripristinato potere papale scoppiarono moti e rivolte che prepararono un terreno fertile, in queste terre, per la partecipazione al Risorgimento Italiano. Sempre della prima metà dell’Ottocento fu anche il fenomeno del brigantaggio, nelle cui imprese il popolo a volte volle vedere (si pensi, ad esempio, al Passatore) un positivo atto di ribellione nei confronti del vessatorio potere papale.
Il livello di sopportazione romagnola nei confronti delle oppressioni clericali portò, dunque, al conio del nome ‘strozzapreti’. Questo potrebbe derivare dall’augurio a soffocarsi che le ‘azdore’ romagnole facevano ai preti ogni volta che cucinavano questa pasta in un moto di ribellione di fronte alla miseria ed ai disagi della vita di tutti i giorni. C’è anche chi sostiene che il nome derivi dal fatto che le donne romagnole preparassero questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese e che i mariti augurassero al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della gustosa minestra.
fonte:http://www.mitidiromagna.it/
Quanto mi mancano gli strozzapreti...
RispondiEliminaAh me ne mangerei volentieri un paio di piatti :-)
Bacio tata.
che ricetta carina!!! se hai altre idee, consigli...dai una occhiata al sito gustorante e dividi le tue nue creazioni con il mondo!!!
RispondiElimina